Le scienze cognitive ci dicono ormai in modo molto convincente che le vocazioni scientifiche nella maggior parte dei casi sono molto precoci e che l’imprinting avviene tra i cinque e i dodici anni (forse anche molto prima). A quell’età il bambino apprende tramite l’esperienza, cioè facendo qualcosa, ma subito dopo è aperto alla riflessione e al ragionamento su ciò che ha fatto.
La dinamica cognitiva tipica del bambino ha il suo punto di partenza proprio nella curiosità.
Le attività a Xké? Il laboratorio della curiosità sono una “esperienza di apprendimento mediato”: partendo dal fare e riflettendo su quanto si sta facendo, è più facile arrivare ai processi e – quindi – imparare a imparare.
È una “esperienza” perché, partendo dal fare e riflettendo su quanto si sta facendo, è più facile arrivare ai processi e – quindi – imparare a imparare.
É “apprendimento” perché non si punta a una semplice trasmissione-assimilazione di nozioni o abilità, ma si mira a potenziare la curiosità e quindi la propensione a imparare.
La motivazione, la voglia di esplorare, l’apertura al cambiamento, la disponibilità a superare stereotipi e pregiudizi, il bisogno di capire il perché di fatti e fenomeni.
È “mediato” perché solo un altro essere umano può attivare questo processo virtuoso: un adulto intenzionale e consapevole è capace di costruire un ambiente e di creare relazioni che assicurino le condizioni dell’apprendimento.
Si tratta di promuovere un processo che include questi passi:
- analizzare le situazioni, in modo oggettivo, sulla base di informazioni
- chiedersi il perché di quanto avviene
- avere una propria opinione, ma anche saper cambiare il proprio punto di vista, mettendosi nei panni degli altri
- saper vedere le diverse facce di uno stesso problema per trovare soluzioni nuove e originali
- saper interagire in modo positivo con gli altri sono strumenti cognitivi che il bambino di oggi può fare propri per diventare, domani, cittadino consapevole di un mondo in cui le differenze dei singoli sono la ricchezza di tutti.
Strutturato come un "laboratorio della curiosità", il centro mette a disposizione dei ragazzi una serie di esperimenti ludici con l’idea di suscitare nei bambini stupore e curiosità per i fenomeni scientifici attraverso il gioco e la scoperta, in maniera creativa.